Collezione Gianfranco Ferre

di La Redazione 0

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Naturalmente sofisticati, con la serena consapevolezza di chi non ha bisogno di interpretare un ruolo per essere se stesso. I protagonisti della nuova campagna pubblicitaria Gianfranco Ferré autunno-inverno 2008-09 raccontano uno stile, svelano una storia, ma offrono soprattutto i codici di una personalità quella femminile consapevole e forte, e le affiancano un uomo così sicuro della propria eleganza da potersi permettere, per contrasto, l’understatement più sobrio. Uomini e donne che conoscono tempi e modi della seduzione, e che nel Brand Gianfranco Ferré cercano i nuovi simboli di un lusso senza incertezze.

Accessori carichi di significato e di energia, che nascono da materiali di assoluta, indiscutibile qualità, ma che solo la grande tradizione della griffe, con quello sguardo aperto sul mondo e sulla sua storia, permette si trasformino in oggetti unici. E allora ecco che acquistano un senso compiuto, le borse ricoperte di scaglie in coccodrillo e piccole pietre dure ispirate alle corazze samurai, così come le pochette semirigide in anguilla e ancora coccodrillo che si offrono alla presa, che sottolineano gesti e movimenti con piccole manigliere di design in ottone e pietre semi-preziose, incastonate da abili artigiani orafi: lapislazzuli, pirite, ametiste, avvolgono le dita come veri e propri gioielli. Borse ancor più sontuose nel contrasto con l’assoluta linearità delle calzature, il taglio netto e rigoroso dei pantaloni maschili, degli abiti da sera giocati sulla levità dello chiffon e del cadì, l’impalpabile eleganza della lingerie e i riflessi candidi di una camicia che nasconde, e nel contempo scopre, l’essenza dello stile firmato Gianfranco Ferré.

Declinata in una storia a più soggetti che ricrea un’atmosfera Forties, la campagna Gianfranco Ferré apparirà sulle più importanti testate internazionali dal mese di giugno, nasce dalla creatività di un dream team: il più grande interprete dell’immagine di moda dell’ultimo decennio, Steven Meisel, affiancato dall’art director Fabien Baron, styling a cura di Karl Templer. Location, interni e setting – un attento raffinato decor- curati da Mary Howard, rafforzano il look Forties studiato da Pat McGrath, icona dell’image making.

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