Alberta Ferretti, le it-girl della demi-couture

di La Redazione 0

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Ne avevamo già parlato qualche tempo: si tratta della collezione demi-couture di Alberta Ferretti, una collezione limited edition che è stata presentata in passerella lo scorso 13 gennaio, presso la sede di via Donizetti, a Milano.

La novità dell’evento sta proprio nella collezione, a metà tra haute-couture e ready to wear, e nelle donne che hanno indossato le creazioni della stilista: non modelle ma splendide donne, estranee al mondo della moda e con caratteristiche ben precise. Quando vi abbiamo preannunciato la sfilata, sapevano solo che la Ferretti ricercava delle it-girl internazionali, ora possiamo dirvi chi ha scelto ed accennare alla collezione presentata.

Innanzitutto, va chiarito che una it-girl e la Ragazza con la R maiuscola: di stile, con buon gusto, al passo con le tendenze, cool e nei giri giusti, quella che si fa notare, che sa come attrarre chi la circonda e si trova sempre al centro dell’attenzione. Per fare qualche esempio concreto passiamo, dunque, alle it-girl della Ferretti:  tra le altre hanno sfilato Audrey Marnay, francese, ex- modella, a dire il vero, e ora attrice; Sarah Margaret Qualley, figlia di Andie McDowell, e ancora Tali Lennox, Amber Le Bon, Solange Knowles sorella della cantante Beyoncè, l’italiana Nathalie Dompè e la blogger Hanneli Mustaparta.

A dare a queste ragazze giuste un tocco ancora più speciale, sono stati gli splendidi abiti di sottile eleganza di Alberta Ferretti: le creazioni, ispirate agli anni ’20, sono caratterizzate da nuance neutre come il ghiaccio e il tortora, ricami preziosi, trasparenze illuminate da beads e paillettes, pizzi metallici e sete fruscianti.

Entrambe le scelte, quindi, sembrano dichiarare l’interno di riportare la moda ad un livello terreno: a sfilare non sono splendide modelle e la collezione non presenta innarrivabili capi di haute-couture.

Eppure le ragazze sono ben lontane dalla ragazza qualunque e gli abiti comunque da sogno: alta moda a tutti gli effetti se si toglie la produzione industriale…

Fonte: style.it

 

 

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