Pitti Immagine Uomo 2011: il Tabarrificio di Sandro Zara ripropone le Ghette

di La Redazione 0

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Il Tabarrificio di Sandro Zara è presente alla più raffinata fiera di moda maschile italiana, ossia all’ 80° PITTI IMMAGINE UOMO.

Il Tabarrificio Veneto di Sandro Zara, questa volta conduce i suoi eleganti capi, con un’originale novità: la ghetta. La proposta di questo accessorio è nata dalla continua ricerca e passione dell’azienda per le epoche lontane, che tra l’altro ha portato alla rivisitazione e rivalutazione del tabarro, core business.

Questa volta, protagonista della collezione è un capo diventato famoso verso i primi del ‘900, periodo in cui la ghetta venne introdotta nell’ambito giornaliero come accessorio elegante e distintivo, utilizzato da personaggi molto in vista in quell’epoca, Rodolfo Valentino e Gabriele D’Annunzio.

La ghetta proposta dal brand è differente da quella utilizzata dai militari, non è alta e avvolgente, bensì corta che sporge dal fondo dei pantaloni per ornare la scarpa.

La ghetta è stata realizzata con materiali come la flanella, chiara martellata con o senza fodera, il raso bianco e il piquet di cotone, la ghetta che va indossata sopra la scarpa è completata da un elastico che va a finire sotto il tacco in modo da farla aderire completamente alla calzatura.La ghetta è stata realizzata con materiali come la flanella, chiara martellata con o senza fodera, il raso bianco e il piquet di cotone, la ghetta che va indossata sopra la scarpa è completata da un elastico che va a finire sotto il tacco in modo da farla aderire completamente alla calzatura.

L’azienda di Sandro Zara arricchisce la collezione presentando a Pitti lo “Spolverino di Milano”, un capo realizzato in lino, i “Saltafossi”, le mantelle cortissime in tela con alamari in corda da barca, il “Tabarro Tenda” in lino greggio, e un trench rivisitato.

Infine, la collezione di tabarri si amplia con le versioni aggiornate del modello 15-18 e con il Tabarro Bora da fuciliere. Insomma, una classe del tutto italiana!

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