Roberto Cavalli: una Florence bag per la sua amata città

La mia amata Firenze – ha voluto sottolineare lo stilista -, l’amore per la tradizione della raffinata pelletteria fiorentina, la passione che si respira nelle botteghe artigiane della mia città sono state l’ispirazione per la creazione di questa borsa, alla quale ho dedicato il nome Florence … Le donne non devono dimenticare mai che la personalità è l’accessorio più glamour che esista….

Roberto Cavalli, classe 1940, nasce a Firenze da una famiglia d’artisti: il nonno, Giuseppe Rossi, è un rappresentante del movimento macchiaiolo, le sue opere esposte nella Galleria degli Uffizi di Firenze. L’amore per l’eleganza non tarda a manifestarsi: Cavalli studia presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze,  come specializzazione opta per le applicazioni tessili della pittura. Sono passati più di quarantanni, celebrati lo scorso anno con la pubblicazione di un libro fotografico e un evento a Parigi.

Per questo 2012 Cavalli ha deciso di tornare alle origini, omaggiando la sua città natale: la Florence Bag é una elegante borsa da giorno molto chic e di   qualità, disponibile in due dimensioni, media e grande, proposta in vari tipi di pelle, dal vitello al coccodrillo, é impreziosita da un lucchetto dorato. La fodera interna è realizzata in morbida microfibra e ogni particolare è curato scrupolosamente, per le donne più impeccabili che non rinunciano allo stile anche nella vita di tutti i giorni. La borsa é molto versatile ed é perfettamente adattabile anche a una serata più chic.

Il Gruppo Cavalli apre questo 2012 mettendosi, come si usa dire in questi casi, una mano sul petto. E lo dimostra anche il suo spirito sempre più orientato verso l’eco-sostenibilità: il mese scorso nel suo stabilimento di Osmannoro, nel comune di Sesto fiorentino (Firenze), la compagnia ha inaugurato un impianto fotovoltaico sul tetto dell’edificio. L’impianto produrra’ autonomamente circa il 20% del fabbisogno energetico, in questo modo sarà risparmiata all’ambiente l’emissione di circa 44,4 tonnellate di anidride carbonica all’anno, che sostanzialmente equivalgono a 9,89 tonnellate di petrolio.