Michele Miglionico: stilista di teatro nella commedia “Frati, Mafia e Delitti-Il Convento del Diavolo”

di La Redazione 0

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Ai Giardini della Filarmonica di Roma in occasione della “XVII Edizione del Festival I Solisti del Teatro” è stata rappresentata la prima della commedia teatrale “Frati, Mafia e Delitti-Il Convento del Diavolo” con costumi di scena realizzati dallo stilista Michele Miglionico.

Trasposizione teatrale di un clamoroso processo ad un gruppo di frati che, negli anni 50, a Mazzarino, in Sicilia, si trovarono al centro di un giro di estorsioni, ricatti, suicidi, delitti e stupri creando il mito dei “Frati di Mazzarino”.
La vicenda ha dato origine ad un clamoroso processo, il pm fu l’avv. Giovanni Leone poi divenuto Presidente della Repubblica Italiana, sul finire degli anni ’50, che ha diviso l’Italia in colpevolisti e innocentisti, aprendo un aspro dibattito sul problema “Mafia e Religione”.
In tale occasione Michele Miglionico, apprezzato stilista , si è cimentato per la prima volta con il teatro, creando e realizzando i costumi di scena.

Ad influenzare ed ispirare lo stilista per la creazione degli abiti, oltre alle coreografie ed alle scenografie, è stata la musica dei canti gregoriani.

Michele Miglionico ha poi voluto ricreare concettualmente attraverso il suo particolare stile ed il tocco sartoriale dei suoi costumi di scena una sorta di connubio tra il sacro e l’alta moda, nell’intenzione di rendere omaggio in particolare alla leggerezza dei movimenti e delle performances degli attori.
Lo stilista ha voluto dare il suo contributo in tale rappresentazione teatrale al fine di svegliare le coscienze della gente, anche a seguito della recente terribile notizia di cronaca “omicidio della studentessa lucana Elisa Claps” avvenuto nella sua città di origine Potenza, dove ancora una volta una tale vicenda ha dimostrato una più vasta ed estesa mentalità e diffuso costume, ormai secolare, tendente ad eludere, ostacolare e violare i cardini e i principi dello stato laico e democratico. Ciò spiega in parte le ragioni storiche e culturali  della tolleranza, dell’ambiguità e a volte della connivenza di una parte del clero e del ceto altolocato nei confronti del fenomeno mafioso e massonico.

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