Donne curvy, episodi di rivincita

di La Redazione 0

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Si avvicina la Festa della Donna. Ed è inutile sottolineare come il suo senso non sia nelle chiassose ed euforiche cene tra amiche della sera dell’8 Marzo. Più importante è iniziare, già stasera, a vederci come qualcosa di delizioso, ad apprezzare di noi stesse quello che, nonostante tutti i nostri sforzi, non è stato visto da chi volevamo lo facesse. Ma che comunque esiste, oltre la capacità degli altri di vederlo o meno e oltre i nostri difetti.

Non si tratta di ostinarci a vivere nella realtà incantata dei nostri sogni o in un libro che abbiamo scritto da sole e che non rispecchia la realtà: è che oltre gli aspetti spigolosi del nostro carattere, oltre quelli troppo morbidi del nostro corpo, oltre i capelli che non stanno al loro posto, c’è il nostro diritto a essere valorizzate e apprezzate. E tutto questo vale anche guardando allo stereotipo della donna che deve essere magra per essere bella, sia che appartenga al mondo della moda o dello spettacolo sia che si  tratti di una donna comune. Per fortuna, ogni tanto qualcuno combatte per loro: così  Roberta Armani ha deciso di vestire, ai Grammy Awards, la bellissima e morbida cantante Adele, dopo che Karl Lagerfeld l’aveva definita troppo grassa.

La nipote di Giorgio ha sottolineato come:

 “il talento non ha taglia”.

Ed ha ricordato:

“Adele quella sera indossando il nostro vestito ha pianto, per una volta sentiva che il suo fisico era valorizzato”.

Altra battaglia è quella che sta combattendo la modella plus size inglese, di origini nigeriane, Mayowa Anthea Adebiyi. Mayowa ha, infatti, ideato la campagna The Red Alert Youth Beauty, per combattere contro il mito della magrezza ad ogni costo e per far comprendere alle ragazze adolescenti come sia importante non doversi piegare agli stereotipi di bellezza imposti dalla società, anche al di fuori del mondo della moda.

Fonte: Vogue.it

 

 

 

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