Per un look anni ’40

di La Redazione 1

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Ho letto, una volta, che chi è alla ricerca di un pezzo vintage che sia davvero unico, deve andare ancora più indietro rispetto agli anni ’70, ovvero gli anni in cui è  iniziata la produzione industriale, seriale. Scegliendo dunque uno stile anni ’70, si fa più difficile trovare qualcosa che potremmo essere le uniche a possedere…

Sicuramente il rischio di non avere l’esclusiva si riduce se torniamo agli anni’40… In realtà, per entrare in pieno stile Forties potremmo, certo,  con molta caparbietà, qualche dritta e una bella dose di fortuna, riuscire a procacciarci qualche pezzo originale in piccole boutique o mercatini…In alternativa potremmo rivolgerci alle nuove creazioni di ispirazione anni’ 40…In ogni caso è importante stabilire come ottenere un look ispirato a quegli anni.

Di certo dovreste fare in modo di avere una gonna appena al di sotto del ginocchio, a pieghe o, ancora meglio, a tubo e affusolato. Oppure potreste procurarvi una gonna lunga e strettissima. La giacca da abbianare dovrà invece corta,  strizzata in vita e dalle spalle imbottite: questa, così come i cappotti, era ispirata alle divise militari. Il tessuto per eccellenza, da scegliere per gonna, giacca e cappotto è, senza dubbio, il tweed.

Di certo,  noi ci troviamo, come spesso capita nei nostri anni, uno stile bello e fatto, che dobbiamo limitarci (ma, sia detto per inciso, non è affatto cosa facile) ad imitare. Ma per le donne di allora non deve essere stato facile riuscire ad essere belle e seducenti: in Inghilterra, per via della guerra, vigeva il razionamento dei tessuti ed era vietato utilizzare calze di seta; da qui la necessità di utilizzare un tessuto resistente come il tweed e la trovata di disegnare, con la matita per gli occhi, la riga delle calze.

Per la stessa ragione venivano disegnati abiti molto semplici e tutti dalla linea simile che si differenziavano solo per il tessuto, in modo da adattarli ad ogni situazione. I cappelli, poi, erano realizzati con materiali di recupero o, in alternativa, venivano utilizzati turbanti: l’esigenza era quella di nascondere i capelli, nel caso in cui i caschi del parrucchiere fossero fuori uso a causa dei numerosi black out…

Mai fu più vero il detto “necessità fa virtù”…

Fonte: Vogue.it

 

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