Abito da sposa rosso, tra Oriente e Occidente

 Fino a meno di due secoli fa anche qui in Europa le giovane e meno giovani spose adottavano, per il giorno del proprio matrimonio, un abito di colore diverso dal bianco. Anzi, la tradizione voleva che i colori dell’abito fossero decisamente sgargianti. Gli abiti da sposa, adornati di merletti e cuciture, fino al 1800 erano il must delle donne che si accingevano a fare la fatidica promessa sull’altare. In realtà il colore bianco ha preso il sopravvento in tempi più recenti, nel senso che questa usanza non risale alla notte dei tempi, ma al XIX secolo quando, introdotto dalla chiesa cattolica il dogma della vergine Maria, le ragazze iniziarono ad usare il bianco simbolo di purezza.

25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Non si può ignorare il fatto che sia un problema che riguarda alcune di noi, o molte di noi: una donna su tre,  tra i 16 e  i 70 anni, in Italia,  è stata vittima di violenza da parte di un uomo, almeno una volta nella propria vita. La violenza può esprimersi in diverse forme: oltre che prettamente fisica e sessuale può essere anche psicologica. E anche le donne che non hanno mai subito violenza, almeno oggi, dovrebbero sentirsi empaticamente partecipi del dolore delle altre, così come sono capaci di condividere la passione per l’ultima it-bag, per la suola rossa di un paio di Manolo Blanhik e per le nuances più trendy dello smalto.

Non appare casuale la scelta dell’immagine opera di Andrea Melcangi, scelta per la campagna della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne: una ragazza sorridente che mette in mostra la sua perfetta manicure,  con uno smalto dalla trendissima tonalità verde scuro. Sulla foto è la scritta AMAZED: ovvero meravigliata, incantata, dalle cose belle della vita come l’amore, la moda e altre cose da donne. Ma, accanto, c’è l’immagine della stessa ragazza, con un occhio tumefatto, che sfoggia lo stesso smalto ma che ha smesso di sorridere. Sulla foto è la scritta DAZED sbalordita, attonita, da un atto di violenza che è arrivato a turbare il suo mondo incantato e che non si aspettava.

Abito da sposa di fiori freschi

 Un abito da sposa fatto di fiori freschi, un profumo che inebrierà il vostro sposo ma anche gli ospiti.  Un modello così è stato presentato in occasione della kermesse dedicata al matrimonio,  Sposa New  tenutasi all’inizio del mese al PalaExpo di Giugliano vicino a Napoli. Un abito che difficilmente verrà indossato da una dolce donzella in occasione delle nozze, probabilmente rimarrà un opera d’arte da esposizione. Lo ha realizzato Scottiverdesign, che ha utilizzato diverse specie di orchidee: Dendrobium bianchi per il corpetto inserendo anche delle perle come punti-luce, mini-Phalaenopsis nella gonna e sul cappello ed infine una collana di fiori di Oncidium gialli.

la lana, la maglia, il tricot nella stagione fredda

Il primo desiderio all’arrivo della stagione fredda, dovrebbe essere quello di avvolgersi in un bozzolo di calda lana, bianca. O almeno questo è stato il mio desiderio: così ho comprato un maxipull bianco neve con lavorazione tricot e grossi bottoni dal sapore vintage. Da quel momento l’ho indossato con minidress e stivali, pantaloni e ballerine e leggins e tronchetti , praticamente ogni giorno e provando sempre la stessa sensazione di benessere.

E le tendenze sembrano accordarsi con questa scelta… O viceversa: in ogni caso, le passerelle hanno proposto outfit in cui abbondano le maglie con lavorazione tricot e  frange; non solo per cardigan, pull, mantelle e cappe ma anche per miniabiti e top, tutti declinati in grigio o bianco o in colori   neutri come il beige ed il panna per sentirsi avvolte da una nuvola di panna montata: questo è sicuramente l’effetto che dà  il minichiodo in lana di Gianfranco Ferrè presentata in foto o la cappa in lana bouclé di Hermès; ma anche la lunga mantella con enorme fiocco di Chloé.

Swap party su Zero Relativo

 Nell’armadio abbiamo quello splendido paio di pantaloni che non ci entra più. Di fare una dieta non se ne parla nemmeno, non é assolutamente il momento, di regalarlo neanche perchè sarebbe una vera e propria perdita. E se lo scambiassimo con qualcosa di pari valore o che comunque ci piace? Chi non ha nell’armadio un vestito comprato sull’onda del momento che proprio non riesce a mettere, o una cintura che ormai ci ha stufato, oppure un doppione regalato all’ultima festa di compleanno di cui proprio non sappiamo che farcene. La soluzione per sostituire questi oggetti con qualcosa che possiamo apprezzare ed utilizzare senza dover sperperare altri soldi é lo swap party.

Stelle, il trend che illumina l’inverno

 E’ stata un’estate di righe: mini e maxi, fluo e seventies, che ancora resistono sulle maglie di autunno e  sono sempre very cool abbinate a pois che diventano pallini e bolle trasparenti che si aprono nel nero.

Eppure l’inverno e la sua magia si preparano ad accogliere un nuovo trend: le stelle che cadono a tempestare abiti, accessori e scarpe. Ad introdurre le stelle sono stati, per primi, Dolce & Gabbana che le hanno utilizzate ovunque e senza limiti. Prendiamo ad esempio il dress nero di paillettes  con grandi stelle bianche e luccicanti o gli abiti gialli e neri tempestati di stelle di diverse dimensioni, a contrasto.

Window shopping, portafogli salvo?

 Window shopping è un modo di dire inglese per indicare quell’attività a cui tutte le donne almeno una volta nella vita si sono dedicate: guardare dentro le vetrine dei negozi per immaginare l’acquisto di un bene che ci piace senza necessariamente doverlo acquistare. In Italia non esiste un termine specifico ma é probabile, come spesso avviene, che anche qui venga presto adottato quello inglese. Questa attività viene svolta a titolo ricreativo, soprattutto dagli studenti, ma anche da donne di età più avanzata, manager in carriera o semplicemente da persone più oculate che, prima di fare un acquisto decidono di passare interi pomeriggi a guardare le vetrine per ammirare, confrontare e trovare il prodotto giusto.

Tom Ford e la collaborazione con H&M

Il marchio leader dell’abbigliamento low cost H&M ha trovato la chiave del successo. Non contento di essere un punto di riferimento nel panorama mondiale per quanto riguarda il concetto di moda accessibile e democratica, riuscendo a proporre delle collezioni sempre al passo con gli ultimi trend, il colosso svedese sta puntando sempre di più sulla differenziazione del brand per emergere e farsi notare tra i tanti nomi che propongono sul mercato moda a prezzi contenuti.

Shopping compulsivo, alcuni scienziati riescono a “disattivarlo”

 La mania dello shopping compulsivo non é una patologia recente, agli inizi del secolo scorso fu Krapelin il primo a parlare di “oniomania” o “mania di comprare“, per lungo tempo però questa fattispecie di mania non fu molto presa in considerazione  quando  nel 1996, Koran, psichiatra dello Stanford University, tornò a parlare di shopping compulsivo chiamandolo anche “epidemia nascosta”  e catalogando questa mania tra le malattie psichiatriche.